RISARCIMENTO DANNI DA INFORTUNIO SUL LAVORO: QUANDO IL LAVORATORE PUÒ CHIEDERE LA DIFFERENZA AL DATORE DI LAVORO

Danno differenziale, oltre all'indennizzo INAIL, quando un lavoratore può richiedere al datore di lavoro il risarcimento del danno differenziale per l'infortunio sul lavoro?

DIRITTO DEL LAVORODIRITTO CIVILE

Avv. Fabrizio Gentili

4/26/2025

Gli infortuni sul lavoro rappresentano un’importante fonte di contenzioso tra lavoratori e datori di lavoro. Molti lavoratori pensano che il risarcimento erogato dall'INAIL esaurisca ogni loro diritto al ristoro del danno subito. In realtà, se l'infortunio è dovuto alla responsabilità del datore di lavoro, il lavoratore ha diritto a chiedere l'integrale risarcimento del danno, compresa la differenza tra quanto liquidato dall'INAIL e il danno effettivamente patito.

Infortunio sul Lavoro e Prestazioni INAIL: cosa copre e cosa no

L'INAIL tutela i lavoratori attraverso una forma di assicurazione obbligatoria. In caso di infortunio sul lavoro, l'INAIL riconosce prestazioni economiche che coprono:

- Il danno patrimoniale derivante dall'inabilità temporanea (indennità giornaliera);

- Il danno biologico permanente, in caso di invalidità;

- In alcuni casi, l'indennizzo per morte.

Tuttavia, il risarcimento INAIL non copre tutti gli aspetti del danno subito dal lavoratore. Rimangono esclusi, ad esempio, il danno morale, il danno esistenziale e l'integrale danno patrimoniale.

Quando il lavoratore può chiedere il risarcimento integrale al datore di lavoro

Se l'infortunio si è verificato per colpa del datore di lavoro, ad esempio per violazione delle norme di sicurezza o mancata adozione delle misure di prevenzione previste dal D.Lgs. 81/2008, allora il datore di lavoro risponde civilmente per l'intero danno subito dal lavoratore, oltre alle somme già corrisposte dall'INAIL.

La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 9166/2020 ha enunciato il seguente principio:

"In materia di infortunio sul lavoro, l'indennizzo erogato dall'INAIL non esclude il diritto del lavoratore ad ottenere dal datore di lavoro, in presenza di colpa, il risarcimento integrale del danno differenziale, comprensivo delle voci patrimoniali e non patrimoniali non coperte dall'assicurazione sociale."

Cos'è il Danno Differenziale

Il "danno differenziale" è la differenza tra il danno complessivo patito dal lavoratore e quanto già indennizzato dall'INAIL. Comprende:

- Il danno biologico non indennizzato in misura piena;

- Il danno morale;

- Il danno esistenziale;

- L'eventuale danno patrimoniale residuo.

Esempio pratico: se l'INAIL ha liquidato € 20.000 ma il danno accertato è pari a € 50.000, il lavoratore può chiedere al datore di lavoro i restanti € 30.000 a titolo di danno differenziale.

La prova della responsabilità

Il principio cardine del nostro ordinamento secondo il quale la parte che vuole far valere un proprio diritto ha l’onere di provarlo, è, ovviamente, sempre valido.

Onere della prova sul lavoratore

Per ottenere il risarcimento del danno differenziale, il lavoratore deve provare il nesso causale tra la sua attività lavorativa e la patologia che ha contratto. Ciò significa che deve provare che l'attività lavorativa ha contribuito all'insorgenza della malattia o ha peggiorato un'eventuale condizione preesistente.

Onere della prova sul datore di lavoro:

Il datore di lavoro, invece, ha l'onere di dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire l'infortunio o la malattia, anche se non espressamente previste dalla legge. Questo significa che deve provare di aver preso tutti gli accorgimenti possibili per garantire un ambiente di lavoro sicuro. La valutazione delle misure di sicurezza deve considerare non solo quelle previste dalla legge, ma anche quelle che, pur non obbligatorie, sarebbero dovute essere adottate in base al principio di diligenza e prudenza.

Danno differenziale:

Il danno differenziale può essere richiesto dal lavoratore in aggiunta all'indennizzo erogato dall'INAIL, nel caso in cui il lavoratore possa dimostrare di aver subito un danno ulteriore e più grave rispetto a quello riconosciuto dall'ente previdenziale. L'art. 2087 c.c. impone al datore di lavoro un obbligo di sicurezza particolarmente rigoroso. È sufficiente che il lavoratore dimostri l'infortunio e il nesso causale con l'attività lavorativa; spetta poi al datore di lavoro provare di aver adottato tutte le misure necessarie ad evitare il danno.

Il risarcimento per l’infortunio sul lavoro, quando viene risarcito anche dal datore di lavoro?

Il risarcimento dell'INAIL non esaurisce i diritti del lavoratore. Se l'infortunio è avvenuto per responsabilità datoriale, il lavoratore ha diritto di ottenere l'integrale ristoro del danno subito, comprensivo di tutte le voci non coperte dall'assicurazione sociale. È fondamentale agire tempestivamente per valutare correttamente l'azione da intraprendere.